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Vogliamo condividere con Te le nostre "storie di ordinaria quotidianità" Dedichiamo questo spazio a tutti gli "scacchisti per passione" a coloro che senza essere dei campioni mondiali o scacchisti di professione nutrono ugualmente una passione sfrenata per questa disciplina, ai nostri amici dei piccoli circoli con i quali ci divertiamo tantissimo, alle loro famiglie e a chi pur non giocando semplicemente ama questo nobil giuoco...

sabato 30 ottobre 2010

..una piccola storia per una grande nazione


"Il pollicino d'Amèrica"

El Salvador, il mio piccolissimo paese di origine è più conosciuto per il suo storico passato bellico e per le profonde lotte rivoluzionarie che non per le ineguagliabili bellezze naturali che possiede.

El Salvador Terra di  Vulcani. Izalco "il faro del Pacifico"

Prima dell'arrivo dei Conquistatori spagnoli, El Salvador era abitato dai Maya Pipil che occupavano la parte occidentale del territorio:

 Las Ruinas del Tazumal, vestigi delle antiche civiltà Maya

Avvenuta la conquista nei primi decenni del 1500, El Salvador divenne una provincia della Capitaneria generale del Guatemala (Vice-regno della Nuova Spagna)  più tardi fece parte della Confederazione delle Provincie Unite del Centroamerica fino ad ottenere l'indipendenza nel 1841. Rimase nella mani della aristocrazia fondiaria proseguendo fino al 1944 con la dittatura del generale Maximiliano Hernandez Martinez. Il susseguirsi di governi militari garantì il dominio delle "14 famiglie" proprietarie delle grandi piantagioni e detentrici del monopolio del commercio del caffè.
 Per quello che riguarda la storia scacchistica invece, non esistono documenti che riportino agli inizi della pratica del nobil gioco a eccezione di alcuni aneddoti locali basati sulle memorie dei protagonisti.
Sembra che le prime scacchiere siano state privilegio riservato delle famiglie più abbienti e cominciò a diventare popolare quando i soci del Club Rean della "Società di Impiegati del Commercio e del Dorato" cominciarono a giocare a porte aperte. Si racconta che nel 1945 El Salvador partecipò per la prima volta a un Campionato Centroamericano tenutosi a San Josè, Costarica, sorprendendo per un gioco solido e strappando la vittoria a Costa Rica e Nicaragua che dominavano la scena scacchistica in quei giorni.
Campioni mondiali come Najdorf e Reshevsky in giro per l'America arrivarono a El Salvador per offrire simultanee.
 Ma è soltanto nel 1966  che la Federazione Salvadoregna di Scacchi (FSA) si registra come membro della FIDE.
 Comunque, negli anni 60' e 70' gli scacchi nel Salvador non erano il risultato di un lavoro organizzato. Dipendeva più che altro del sorgere casuale di qualche talento spontaneo che ciò nonostante rappresenta la massima espressione di questa disciplina in quel periodo.
Nel 1976, si costituì la Selezione Nazionale che partecipò alle Contro Olimpiadi in Libia aggiudicandosi il primo posto. I personaggi che portarono a questa eclatante vittoria sono Salvador Infante, Boris Pineda (sette volte campione Nazionale), Roberto Camacho e i Fratelli Grimaldi.
Le decadi successive sono piene di scontento da parte di un popolo che chiede incessantemente nuove riforme economiche e sociali, così che nel 1979, dopo un duro colpo di stato da parte dei militari al governo di allora, prende forza il Frente Farabundo Martì per la Liberazione Nazionale (FMLN).
Per gli scacchi fu un periodo perso, il gioco-scienza si vede aftetto dalla carenza di sostegno pubblico e privato.
Sono anni molto duri per la mia terra che soffre il terrore e la empietà delle azioni  dell'esercito sostenuto dagli USA e responsabile di terribili genocidi di massa. Ricordo ancora  le atroci immagini della "masacre del Mozote" o del "Rio Sapo" dove l'orrore delle torture rimase segnato nel volto di quei martiri ancora dopo la morte.  Erano gli anni degli "squadroni della morte", le formazioni di destra responsabili dei più atroci assassinii fra i cui l'uccisione di Monsignor Arnulfo Romero, Arcivescovo di San Salvador, vittima del suo impegno nel denunciare le violenze subite dal sempre più sofferente popolo.

I combattenti dell'Esercito Rivoluzionario Salvadoregno
(foto:Leonel Herrera)

Nel 1989,  il FMLN dopo lunghi anni di lotta clandestina, lancia la sua offensiva finale, concentrando il 70% della sua forza militare  nella capitale dove per un paio di settimane si svolsero duri combattimenti fra la guerrilla e l'esercito repressivo. Le città vengono bombardate dalle forze aeree militari. E' cosi che la pressione internazionale si fece sentire e il governo venne obbligato a una negoziazione della pace.
La firma dei tanto desiderati accordi di pace avviene nel 1992  mettendo fine a un conflitto che durò più di 11 anni e lasciò più di ottantamila morti, in maggior parte vittime civili.
E' a metà degli anni '90 che l'Istituto Nazionale degli Sport assume il compito di formazione degli scacchisti mirando alla proiezione internazionale. Molte istituzioni educative, fra queste anche la Università de El Salvador, patrocinano piccoli corsi per l'apprendimento degli scacchi. Nel 2000, il 50% dei giocatori classificati giovanili provenivano da quì.
Oggigiorno la realtà scacchistica salvadoregna è dominata dalla irruzione delle sorelle Sonia e Lorena Zepeda  che hanno conseguito i titoli di MF e MI rispettivamente. Nell'ambito maschile vanno forte i fratelli Hèctor e Ricardo Chàvez, David Blanco e MF Lemmys Arias. Queste giovane promesse fanno parte della squadra nazionale che ci rappresenta a livello internazionale nelle due categorie. Vengono sostenuti dall'intenso lavoro dell'allenatore tecnico della FSA, il cubano GM Hèctor Leyva Paneque, che li affiancò   nella loro partecipazione alle Olimpiadi di Torino 2006.

il Maestro Internazionale Lorena Zepeda
ex- Campionessa Centroamericana 2001

Dopo la storica vittoria alle Contro Olimpiadi in Libia nel 1976, El Salvador nonostante l'eterna mancanza di fondi ha partecipato ininterrottamente dal 1986 alle Olimpiadi Mondiali di Scacchi, ad eccezione di quest'anno per mancanza di sponsor.
Chissà se le nuove generazioni riusciranno con il loro impeto a modificare la sfortunata storia dello scacchismo salvadoregno... e chissà se le istituzioni riusciranno nell'impresa non solo di promuovere ma di sostenere economicamente le giovani promesse del gioco-scienza.

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