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Vogliamo condividere con Te le nostre "storie di ordinaria quotidianità" Dedichiamo questo spazio a tutti gli "scacchisti per passione" a coloro che senza essere dei campioni mondiali o scacchisti di professione nutrono ugualmente una passione sfrenata per questa disciplina, ai nostri amici dei piccoli circoli con i quali ci divertiamo tantissimo, alle loro famiglie e a chi pur non giocando semplicemente ama questo nobil giuoco...

sabato 4 febbraio 2012

Rinascimento privato


Bene, è da tanto che non dedico del tempo alle mie ricerche sugli scacchi, dovete scusarmi, sono molto appagata di tutto il bel da fare che ho a casa e a volte sinceramente non ho proprio voglia ...
Ma in tutto ciò che faccio purtroppo, come ben sapete, gli scacchi sono un elemento ricorrente.
Pochi giorni fa, mio marito Massimo mi propose di acompagnarlo in una delle sue giornate di lavoro fuori sede, cosi che mi sono trovata a visitare una delle città più affascinati che io abbia mai visto!
La fredda giornata e la nebbia caratteristica dei paesaggi lacustri mi mostrava Mantova nel suo mistico splendore, si apriva ai miei occhi e mi faceva ricordare le dorate atmosfere di corte descritte in uno dei miei libri preferiti: Rinascimento privato (Maria Bellonci).
Ero lì, davanti  a quell'affresco quattrocentesco dove una volta " i colori vivacissimi, costumi sfarzosi, cavalcature regali spuntavano sullo sfondo di imponenti castelli di linee merlate" e dove le arti toccavano l'apice rivelando la bellezza proprio lì, fra i muri del Castello e il Palazzo del Tè, "tra concerti e canzoni, tra i fiori della poesia, degli affreschi e delle tele"...
Visitai tutta la città,  uscii dai musei, chiese, palazzi como quando si esce da una favola, la mia fantasia attraversando i freddi corridoi con i suoi archi ogivali e pareti ornate con i più bei dipinti, costruiva storie popolate di illustri fantasmi...
Entrai nella Stanza degli sposi e rimasi estasiata della splendida illusione dei particolari mantegneschi, ebbi fiato per visitare uno dietro l'altro i luoghi obbligatori del mio percorso, sono passata di meraviglia in meraviglia. Unico momento di riposo è stato la pausa pranzo in una delle più antiche osterie della città che si trova vicino al Palazzo del Podestà,  Massimo mi raggiunse e attraversammo tenendoci per mano il vicolo dei lattonai.
Nel pomeriggio il sole scaldava le mura del Castello e i suoi giardini segreti, le strade acciottolate di Piazza Sordello, mi portarono davanti al Lago insieme alla mia l'illusione di intravedere qualcosa  sul fondo che somigliasse alla misteriosa statua di Virgilio...


Mantova è sensa dubbio una delle città principali del Rinascimento Europeo , grazie alla eredità lasciata dai Gonzaga. Isabella d'Este, Marchesa di Mantova, moglie di Francesco II Gonzaga ebbe in gioventù una educazione di grande impronta culturale:
"I coniugi furono patroni di Ludovico Ariosto mentre questi stava scrivendo l'Orlando Furioso ed entrambi furono molto influenzati da Baldassare Castiglione, autore de Il Cortigiano, un modello di decoro aristocratico per duecento anni. Fu su suo suggerimento che Giulio Romano venne convocato a Mantova per ampliare il castello ed altri edifici. Sotto gli auspici di Isabella la corte di Mantova divenne una delle più acculturate d'Europa. Tra i tanti importanti artisti, scrittori, pensatori e musicisti che vi giunsero ci furono Raffaello Sanzio, Andrea Mantegna, e i compositori Bartolomeo Tromboncino e Marchetto Cara.


 Isabella venne ritratta due volte da Tiziano, e il disegno di Leonardo da Vinci che la ritrae (preparatorio per un dipinto ad olio mai eseguito) è esposto al Louvre. Fu ella stessa una brillante musicista, e riteneva gli strumenti a corda, come il liuto, superiori ai fiati, che erano associati al vizio e al conflitto; considerava inoltre la poesia incompleta finché non veniva trasposta in musica, e cercò i più abili compositori dell'epoca per tale "completamento"."
Isabella d'Este è un personaggio storico che ha sempre istigato la mia curiosità, lei donna che "anche quando la storia sembra sopraffarla, se ne esce con le arti della intelligenza, prudenza e dell'equilibrio".
Ma c'e un aspetto che immaginavo ma confesso non sapevo vero: Isabella, si dedicò al gioco degli scacchi!!!!  tanto che il grande matematico rinascimentale Luca Pacioli (1445c.-1517c.), nel 1499 avendo il re di Francia Luigi XII conquistato il ducato di Milano ed essendo lo stesso Pacioli in compagnia di Leonardo da Vinci fuggito e riparato a Mantova, scrisse e le dedicò il manoscritto De ludo schacorum, detto Schifanoia, opera per secoli ritenuta persa e solo nel 2006 ritrovata presso la biblioteca Coronini Croninberg  di Gorizia dal bibliologo Duilio Contin.


De ludo scachorum (Sul gioco degli scacchi) è un manoscritto redatto in volgare attorno al 1500. Il manoscritto, dedicato alla marchesa di Mantova, riporta più di cento problemi di scacchi.
Basandosi sulla lunga frequentazione di Pacioli con Leonardo da Vinci, e sul fatto che quest'ultimo abbia illustrato il volume De divina proportione sempre di Pacioli, alcuni studiosi ipotizzano che lo stesso Leonardo possa aver contribuito all'opera disegnando alcuni dei problemi che appaiono nel manoscritto o alcuni dei pezzi usati negli stessi.
Il manoscritto ha suscitato molto interesse perché contiene "partiti" giocati alla maniera medioevale e altri secondo la nuova tecnica "a la rabbiosa", introdotta alla fine del quindicesimo secolo.




E' cosi che, accogliendo le suggestioni di un personaggio così glorioso come il della Signora di Mantova, attesi Massimo ai cancelli del Palazzo Tè, fresco di verdi prati che lo circondano...
La mia giornata a Mantova finiva e l'incanto e la commozione mi sopraggiunsero incuriosendomi ancor di più, e una volta a casa, mi spinsero a rileggere per seconda volta il romanzo della Bellonci alla ricerca di altri indizi che mi permettessero di guardare al di là della grandezza di questi luoghi, come volendo scoprire i segreti della sua anima, dei suoi silenzi, di quel " pudore che si fa  forma d'arte"....
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