Benvenuti nel nostro blog!

Vogliamo condividere con Te le nostre "storie di ordinaria quotidianità" Dedichiamo questo spazio a tutti gli "scacchisti per passione" a coloro che senza essere dei campioni mondiali o scacchisti di professione nutrono ugualmente una passione sfrenata per questa disciplina, ai nostri amici dei piccoli circoli con i quali ci divertiamo tantissimo, alle loro famiglie e a chi pur non giocando semplicemente ama questo nobil giuoco...

giovedì 18 ottobre 2012

Scacchi Mediolanorum




 Fillipo Maria Visconti, ultimo Duca visconteo di Milano.

 
Ho trovato interessante un articolo web riguardante una Lettera di Fillippo Maria Visconti  datata 25 novembre 1427.
Riassuntivamente il prezioso documento parla della installazione di  una sala per gli scacchi e giochi da tavola probabilmente presso il palazzo ducale Arengo (vicino al Duomo) a Milano.
E' una  specie di atto ufficiale sottoscritto "Franciscus", firma che attiene probabilmente al nome dello scrivente.
La lettera fù pubblicata per una mostra nel 1957  chiamata "Giochi e passatempi nei secoli passati", organizzata dalla direzione dell'archivio storico civico e dalla biblioteca trivulziana in collaborazione con l'Ente Manifestazioni Milanesi.
La curatrice del catalogo era Caterina Santoro, autrice del libro "Gli Sforza. La casata nobiliare che resse il Ducato di Milano dal 1450 al 1535" , Lampi di Stampa 1999.
Lo scrittore Franco Pratesi ne riferisce ancora dell'esistenza nella Edizione Scacco S.a. s nel Giugno 1993 anno 24, numero 6, p. 298-299. (Dovrebbe trattarsi della rivista Scacco! ) Alla fine dell'articolo Franco Pratesi parla anche di un evento con un giocatore magistrale, svoltosi l'8 di Giugno del 1429.
In quanto alla Lettera eccola quà  in testo integrale, quindi per capirne i dettagli dovrete rispolverare le vostre nozioni di latino :


**


Il palazzo di Azzone, dove il fastoso salone avrebbe dovuto essere realizzato, fino al 1365 rimane occupato dal Duca Gian Galeazzo, con la sua famiglia e la corte,  "fino a quando la gotta lo colpisce gravemente costringendo tutti a precipitarsi nel castello pavese, non ancora ultimato, per paura che Bernabò cogliesse questo momento di debolezza per annientarli."
"Il palazzo resta nuovamente vuoto. Gian Galeazzo lo usa come un (enorme) pied-à-terre e lo utilizza, ad esempio, per il grande pranzo e i tornei organizzati in occasione dell’incoronazione a duca nel maggio 1395. Nella storia del Corio (pp. 267-68) viene ampiamente descritta questa festa sontuosa che si svolse nell’ “antica corte nominata l’Arenga, nel capo della quale gli era posto una ampla, et ingente mensa, coperta con un Cielo di drappi contesti di lucidissimo oro...”
...Segue la descrizione delle tavole, l’infinito menù di carne e pesce, i regali agli ospiti, i tornei che si protrassero da lunedì a giovedì, sempre nel grande cortile dell’Arengo. Da allora il palazzo prenderà il nome di “Corte ducale”. Nello stesso periodo, Gian Galeazzo concesse agevolmente che si distruggesse una parte del palazzo per far posto ai lavori del Duomo. Molto probabilmente venne sacrificata una parte del Broletto Vecchio che correva accanto all’antica Domus Ambrosii, anch’essa contestualmente distrutta.
Alla morte di Gian Galeazzo, il figlio Giovanni Maria riapre i saloni della vecchia corte ed è proprio quì, davanti o dentro la chiesa di S. Gottardo, che viene assassinato.
Questa sciagura colpì duramente il superstizioso fratello Filippo Maria diventato Duca di Milano per successione, che  però non volle mai utilizzare questa corte come residenza."...
Ma  l'antico palazzo nel quale operò Giotto, e dove in seguito soggiornò Petrarca, doveva essere una residenza maestosa anche se fù abbandonato nel 1412, perché ritenuto poco sicuro, tanto che nel 1443, crolla il grande salone della Corte Ducale che si trovava a destra di chi entrava nel primo cortile.
Non sorprende la richiesta avanzata da Filippo Maria, nella lettera del 1427,  e la sua volontà di voler conservare mediante una ricostruzione accurata una sede così importante, prevedendo sapientemente anche alla suddetta installazione di una apposita sala per giuocare a scacchi.....




Rocca di Angera, sala della Giustizia. foto web: http://www.storiadimilano.it/arte/imprese/Imprese03.htm

Vent'anni dopo la richiesta contenuta nella lettera,  giunse la morte di Filippo Maria,  l'ultimo dei Visconti, il 13 agosto 1447.
L'ultimo Signore della dinastia muore senza lasciare eredi diretti, lasciandoci però in eredità questo importante documento storico che ci permette di immaginare lui, il grande condottiero della personalità paranoica, superstiziosa, spregiudicata e cinica - anche se di notevole abilità politica- dietro le mura della sua anticha fortezza: isolato ed impegnato magari in uno dei più prestigiosi giuochi di corte...
Il Duca  maniacalmente sospettoso ed estremamente superstizioso, si circondava di astrologi incaricati di segnalargli luogo e momento più propizio per ogni azione e chissà se utilizzava gli scacchi per "aiutarsi" a tessere da lì le trame per le sue numerose battaglie...
Possiamo immaginarlo circondato dai paggi e dal suo piccolo gruppo di fedelissimi trascorrendo le ore liete della sua esistenza a dare scacco in quei pochi momenti di indifferenza verso i grandi tumulti politici.
E' incredibile, grazie a questa lettera di inestimabile valore noi possiamo costatare l'importanza che gli scacchi hanno avuto per i grandi reggenti delle grandi corti lombarde.
Volevo raccontarvi anche che, sempre nel contesto meneghino, troviamo menzione di un altro avvenimento  importante: a soli due giorni da quella data, il 27 novembre di 1427, sembra ci fù la fondazione di un Club di Scacchi a Milano, del quale però non risulta nessun tipo di documentazione, motivo per il quale non entreremo nel dettaglio...
Ma se questo fosse vero sarebbe uno dei più antichi circoli dedicati a questa disciplina sotto l'ombra della Madonnina!





giovedì 11 ottobre 2012

Arithmomachiae, le variazioni scacchistiche


Dopo il Chaturanga mi giunge a conoscenza un altro simile gioco degli scacchi dalle origini antiche, che si può ancora praticare, ma non è consigliato ai deboli di cuore...
Il gioco nasce nell'anno Mille ed è conosciuto anche come giuoco dei filosofi. Si chiama Rithmomachia e fu inventata probabilmente nel sud della Germania, quando un monaco, di nome Asilo, ha creato un gioco che ha illustrato la teoria dei numeri di Boëthius: "De institutione Arithmetica" , per gli studenti delle scuole del monastero.
Le regole del gioco sono state migliorate poco dopo da un altro monaco molto rispettato, Hermannus Contractus, da Reichenau, dalla scuola di Liegi. Si suppone che la data esatta dell'origine sia il 1030 e inizia a riscuotere forte interesse tra l'XI e XII secolo sia in Francia che in Germania.
Successivamente si diffonde anche in Inghilterra (XII e XIII) dove il famoso matematico Thomas Bradwardine ha scritto un testo su di esso. Anche Ruggero Bacone raccomanda Rythmomachia ai suoi studenti, mentre Sir Thomas Moore lascia che gli abitanti della sua fittizia " Utopia"  lo giochino per la ricreazione...
Ma la massima divulgazione sarà nel XVI secolo, anche grazie al fatto che le sue regole vengono stampate. Il gioco è stato abbastanza noto da giustificare trattati a stampa in latino, francese, italiano e tedesco, e da avere annunci pubblici della vendita di pezzi da parte del consiglio di amministrazione sotto l'ombra della vecchia Università della Sorbona.
Successivamente lasciò il passo agli scacchi e fù completamente dimenticato nel XIX.
Il gioco è simile agli scacchi come vi ho già detto, e nel medioevo anche più popolare di questi, dato che si insegnava nelle scuole e nelle università.





È stato sostenuto che tra il XII e il XVI, "rithmomachia serviva come un esempio di pratica per l'insegnamento dei valori contemplativi della filosofia matematica boeziana come accennato prima, sottolineando la naturale armonia e la perfezione del numero e della proporzione.
Il gioco, è stato utilizzato sia come un strumento mnemonico per lo studio della teoria boeziana dei numeri e, soprattutto, come veicolo di educazione morale, ricordando ai giocatori la armonia matematica del creato ".
Rithmomachia significa battaglia dei numeri ed è giocata tra due giocatori su una scacchiera 8x16 con le caselle bianche e nere oppure monocromatiche con pezzi quadrati triangolari o rotondi ognuno con un valore numerico.



Nel gioco però le forze in bianco e nero non sono simmetriche. Anche se ogni lato aveva la stessa disposizione di pezzi, i numeri su di essi differivano, consentendo diverse catture possibili e di vincere per configurazioni diverse per i due giocatori.
Esiste più di una fonte documentale che dettaglia le regole, (che io però non approfondirò) ognuna delle quali varia in particolari minori.
Posso solo dirvi che il gioco richiede una abilità particolare nell'applicare matematica semplice, e vincere richiede una comprensione della aritmetica, della geometria e della progressione numerica armonica o almeno la capacità di ricordarle...
Allora fa proprio per me , ahahahahaha!
Questo è un gioco complesso basato su una più che basilare comprensione della teoria dei numeri. Comunque non spaventatevi: è un gioco meraviglioso e un buon metodo per entrare nella mente del matematico medioevale. Nel Medioevo i numeri arabi erano in alcuni casi piuttosto differenti nello stile da quelli usati oggi.
I pezzi della Rithmomachia dalla metà del XII a la metà del XV utilizzavano questi numeri.
Tuttavia nel XI secolo, quando la Ritmomachia fu inventata, venivano utilizzati numeri romani, e ogni giocatore utilizzava una tavola di controllo, per risolvere i calcoli..
La Rithmomachia è un gioco medievale di strategia per due giocatori. "Rithmo" è la combinazione delle parole greche "arithmos" e "rhythmos", nel senso di "armonia numerica". "Machia" = battaglia. Quindi "Battaglia delle armonie numeriche".



Sull'origine del gioco, molti scrittori medievali  lo attribuiscono a Pitagora , anche se nessuna traccia di esso è stato scoperto nella letteratura greca, e la prima menzione di esso è dai tempi di Hermannus Contractus (1013-1054).

Come vi ho detto prima, la Arithmomachiae si compone di una scacchiera di 8 caselle di larghezza e 14 di lunghezza.
Sulla scacchiera vi sono le pedine suddivise in ranghi e il re. Le pedine formano due schieramenti (come per gli scacchi) di 2 colori diversi. Su ciascuna pedina è riportato un numero secondo una logica precisa.
Scopo del gioco è quello di eliminare il re nemico. A differenza degli scacchi la maggior parte dei metodi di cattura dipendono dai numeri incisi su ogni pezzo.
Ci sono quattro tipi di pezzi, che sono tondi, triangoli, quadrati, e le Piramidi.
  • Tondi: I tondi o Round, muovono di una casella in una delle quattro diagonali.
  • Triangoli : i Triangoli possono muovere esattamente due caselle in verticale o in orizzontale, non in diagonale.
  • Quadrati:  i Quadrati possono muovere esattamente tre caselle in verticale o in orizzontale, non in diagonale.
  • Piramidi :  le Piramidi non sono in realtà un pezzo, ma più di un pezzo messi insieme. La Piramide Bianca è costituita da un quadrato "36", un quadrato "25", un triangolo "16", un triangolo "9", un Round "4", e un Round "1", che ammonta fino al valore della Piramide di 91. La Piramide Nera è costituito da un quadrato "64", un quadrato "49", un triangolo "36", un triangolo "25", e un Round "16", che da il valore della Piramide di 190. Questi valori irregolari rendono difficile la loro cattura nella maggior parte dei metodi di cattura elencati di seguito, ad eccezione dell'Assedio. La Piramide può muoversi come un tondo, un triangolo o un quadrato, a condizione che contengano anche il rispettivo pezzo, rendendolo quindi molto prezioso.
Ci sono una varietà di metodi di cattura.  I pezzi non sostituiscono la posizione del pezzo catturato, ma rimangono nella loro casa, rimuovendo l'altro.
  • Meeting : Se un pezzo è in grado di catturare un altro pezzo dello stesso valore prendendone il posto, il pezzo rimane in realtà nella sua posizione e il pezzo dell'avversario viene rimosso dal gioco.
  • Assault : Se un pezzo con un valore piccolo, moltiplicato per il numero di spazi vuoti tra esso e un altro pezzo di valore più alto assume il valore del pezzo maggiore, quest'ultimo è catturato.
  • Ambuscade : Se la somma di due pezzi è uguale al valore di un pezzo nemico che si trova tra i due, il pezzo nemico viene catturato e rimosso dalla scacchiera.
  • Siege : Se un pezzo è circondato su tutti e quattro i lati, viene rimosso
Come si vince:
Vi erano varie condizioni per concludere il gioco e decretare il vincitore. Ci sono vittorie "comuni" e "trionfi", adatti a giocatori esperti. I "trionfi" richiedevano di disporre i propri pezzi in linea, dalla parte dell'avversario, realizzando specifiche progressioni numeriche. Il tipo di progressione - aritmetica, geometrica o armonica - suggerisce una connessione con il lavoro matematico di Boethius.

  • Vittorie comuni:
    • De Corpore: Se un giocatore cattura un certo numero di pezzi collocati da ntrambi i giocatori, vince la partita.
    • De Bonis: Se un giocatore cattura abbastanza pezzi fino a raggiungere o superare un certo valore, deciso da entrambi i giocatori, vince la partita.
    • De Lite: Se un giocatore cattura abbastanza pezzi fino a raggiungere o superare un certo valore, deciso da entrambi i giocatori, e il numero di cifre nei suoi pezzi catturati è inferiore ad un valore prestabilito dai due giocatori, vince la partita.
    • De Honore: Se un giocatore cattura abbastanza pezzi fino a raggiungere o superare un certo valore, deciso da entrambi i giocatori, e il numero di pezzi catturati è inferiore ad un valore prestabilito dai due giocatori, vince la partita.
    • De Honore Liteque: Se un giocatore cattura abbastanza pezzi fino a raggiungere o superare un certo valore, deciso da entrambi i giocatori, e il numero di cifre nei suoi pezzi catturati è inferiore ad un valore prestabilito e il numero di pezzi catturati è inferiore ad un valore prestabilito dai due giocatori, vince la partita.

  • Trionfi:
    • Victoria Magna: Questa si ha quando tre pezzi vengono collocati in una progressione aritmetica.
    • Victoria Major: Questa si ha quando quattro pezzi collocati ne hanno tre in una certa progressione, e altri tre pezzi sono in un altro tipo di progressione.
    • Victoria Excellentissima: Questa si ha quando quattro pezzi sono collocati in maniera tale da avere tutti e tre i tipi di progressione, raggruppandoli in tre differenti gruppi.






  • un altro gioco interessante...

    siete pronti  a giocare?!

    lunedì 8 ottobre 2012

    mercoledì 3 ottobre 2012

    chess and gardens



    Grand Prix FFE, tappa di Villandry  il 6 e 7 Ottobre 2012
    Non si contano più le manifestazioni eccezionali che si sono svolte nella magnifica cornice del Castello di Villandry. Ci si ricorderà delle partite memorabili, giocate dai grandi nomi degli scacchi francesi ed internazionali, durante il Trofeo Scacchi e Musica nel 2007 e il 2010, nelle finali delle competizioni principali della FFE, e più recentemente quelle altrettanto eccezionali tra i campioni di Shogi e i campioni di scacchi. Nessuno si stupirà quindi che Villandy ospiti di nuovo una manifestazione di grande importanza, il Gran Prix Villandry/FFE (Fédération Française des Echecs, di cui Henri Carvallo, proprietario del Castello di Villandry, è l'attuale Presidente). Ricordiamoci che gli scacchi sono uno sport ( posto sotto la tutela del Ministero dello Sport dal 2000).
    La Federazione conta 60,000 iscritti.
    L’échiquier tourangeau, partner della manifestazione, conta più di 200 aderenti.
    Il Grand Prix FFE è un circuito internazionale annuale di partite di scacchi rapide, che raggruppa 4 tornei.
    Ciascuna delle tappe del Grand Prix si svolge su due giorni. La prima giornata è aperta a tutti. Al termine di questa gli 8 migliori si qualificano per disputare la finale l'indomani. Le prime tre tappe hanno già avuto luogo:
    Pyramides de Port Marly (Gennaio 2012), Nancy (Aprile 2012), Aix les Bains (Luglio 2012).
    Villandry è dunque la 4a tappa, il Gran Finale si giocherà a Bastia dal  27 al 29 Ottobre 2012.
    Programma per la tappa del Castello di Villandry
    I 3 migliori gicatori francesi saranno presenti:
    Etienne Bacrot, Maxime Vachier Lagrave e Laurent Fressinet (tutti tre sono stati campioni di Francia)
    Alexandre Fier, uno dei migliori giocatori brasiliani, sarà presente, così come i campioni del mondo veterani 2010 e 2011 : Anatoly Vaisser (campione di  Russia 1982) e Vladimir Okhotnik
    Sabato 6 Ottobre :
     Torneo « open »  di qualificazione aperto a tutti gli  iscritti. Dalle 10h00 alle 19h00 Orangeries du château de Villandry.
    Domenica 7 Ottobre :
    ¼ finale, ½ finale, finale. dalle 10h30 alle 17h00 Salle Castellane, château de Villandry.
    Tariffe :  Gli iscritti alla FFE,  potranno accedere gratuitamente al sito.
    I visitatori potranno assistere alla finale domenica. Tariffa di acceso abituale ai giardini: 6.50 euro. 
     
    Wow!!!  Avremmo voluto anche noi partecipare a questa magnifica manifestazione... peccato che le nostre vacanze nella bellissima Loira siano finite da un pezzo...
     

    Ecco Massimo negli storici giardini di Villandry... è stata una bella sorpresa
    scoprire che è un luogo importante anche per gli scacchi.
     
     
    Possiamo solo sperare di partecipare il prossimo anno :(
    Con o senza scacchi il Castello di Villandry è un'opera meravigliosa, possiede uno dei giardini più belli che abbiamo mai visto!

    "Il Castello di Villandy è situato a Villandry, dipartimento Indre e Loira, Francia
    Il Castello fu costruito nei primi anni del 1532 da Jean Le Breton, ministro di Re Francesco I di Francia.
    Il Castello rimase alla famiglia Le Breton per più di due secoli fino a quando fu acquistato dal Marchese di Castellane. Durante la rivoluzione francese il castello fu confiscato e nei primi anni del 1800 l'Imperatore Napoleone lo acquistò per suo fratello Giuseppe Bonaparte
    Nel 1906 il Dr. Joachim Carvallo acquistò la proprietà e profuse enormi risorse per la ristrutturazione del castello e la realizzazione di quelli che sono considerati tra i più bei giardini esistenti.
    Nel 1934 il castello è divenuto monumento storico e come tutti gli altri Castelli della Loira è oggi patrimonio dell'umanità. Tutt'oggi ancora proprietà della famiglia Carvallo il castello è aperto al pubblico e uno dei più visitati di Francia.
    Il Castello di Villandry (Château de Villandry) offre un magnifico esempio di arte topiaria, vale a dire dei giardini, per i labirinti verdi da cui è costituita, che svolgono anche funzione di orto composto da tre giardini differenti: un giardino di carciofi, uno di sedano, uno di insalata e di altre verdure."
    fonte: Wikipedia
     
     
     
     

    mercoledì 26 settembre 2012

    Perchè


    Come corre il tempo!
    Mi sono accorta di non aver aggiornato questo blog dall'inizio di questa primavera!!!
    E dire che dovrei perché, se non altro, scrivere mi aiuta a migliorare il mio, mai abbastanza buono, italiano...
    Molte cose sono successe:  le Olimpiade di Istambul, giocate lo scorso mese, sono state vinte dall'Armenia per la terza volta in quattro anni!  L'Italia è andata comunque molto bene, raggiungendo il miglior piazzamento di sempre. Non possiamo dire la stessa cosa di El Salvador: il mio caro Paese di origine ha realizzato quella che si può forse considerare la peggiore prestazione di sempre... (meglio non citare il posto in classifica...).
    Ultimamente poi Caruana ha sconfitto Carlsen al Grande Slam di San Paolo in Brasile (e il giorno successivo ha battuto anche Karjakin!).

    La partita dallo storico risultato è questa:
    GM Caruana, Fabiano (2773) - GM Carlsen, Magnus (2843)
    5th Final Masters Bilbao ESP (1), 2012.09.24
    1.e4 e6 2.d4 d5 3.Nc3 Bb4 4.e5 c5 5.a3 Bxc3+ 6.bxc3 Ne7 7.Nf3 Nbc6 8.Bd3 Bd7 9.O-O Qc7 10.Re1 Na5 11.Ng5 Ng6 12.Re3 c4 13.Be2 Nc6 14.Bh5 Nce7 15.Qg4 Ba4 16.Ra2 Nf5 17.Re1 O-O-O 18.Nf3 Kb8 19.h4 Rdf8 20.Qh3 Nge7 21.Qh2 h6 22.Bg4 g5 23.h5 Ng7 24.Nd2 f5 25.exf6 Qxh2+ 26.Kxh2 Rxf6 27.Bf3 Rhf8 28.Nf1 Nef5 29.Bg4 Be8 30.Bxf5 Nxf5 31.Ne3 Nxe3 32.Bxe3 Bxh5 33.Kg3 Bg6 34.Rb2 h5 35.f3 g4 36.Bg5 Rf5 37.f4 Re8 38.Re2 Kc7 39.Rb1 Rf7 40.Rh1 Rh7 41.Kf2 Kb6 42.g3 Ka5 43.Ke3 Bf5 44.Kd2 Rc8 45.Bh4 Rd7 46.Rb1 Rc6 47.Ree1 Rb6 48.Rxb6 Kxb6 49.Rb1+ Kc7 50.Kc1 Rd6 51.Kb2 Rb6+ 52.Kc1 Ra6 53.Kb2 Be4 54.Bg5 Kd7 55.Bh4 Ke8 56.Ka2 b6 57.Kb2 Kf7 58.Re1 b5 59.Rb1 Kg6 60.Re1 Kf7 61.Ra1 Rb6 62.Rb1 Kg6 63.Kc1 Ra6 64.Kb2 Kf5 65.Re1 Rb6 66.Rb1 a5 67.Kc1 Bg2 68.Kd2 Ke4 69.Re1+ Kf3 70.Re2 b4 71.axb4 axb4 72.Re3+ Kf2 73.Re2+ Kf3 74.Re3+ Kf2 75.Re2+ Kg1 76.Re1+ Kh2 77.cxb4 Rxb4 78.Rxe6 Be4 79.Rxe4 dxe4 80.f5 Kg2 81.Ke3 Rb2 82.d5 Rxc2 83.d6 c3 84.d7 Rd2 85.d8=Q Rxd8 86.Bxd8 h4 87.gxh4 g3 88.f6 c2 89.Kd2 e3+ 90.Kxc2 e2 91. Ba 1-0.

    Dopo questa parentesi  "fra le alture "... posso essere contenta anche per risultati di Massimo negli ultimi giorni, che nel suo piccolo ha portato nuove targhe e coppe a casa, che adesso sono lì, sulle librerie, ad accrescere la nostra ormai numerosa collezione... ( sono meno contenta quando devo spolverare! )
    Per tutto l'altro sono qua, con la mia incostanza, e siccome a causa di questa mi risulta difficile apprendere qualcosa di nuovo (intendo sugli scacchi) per intrattenermi cerco d'imparare qualcosa attraverso l'unica attività che davvero mi piace: leggere. Adoro la narrativa, e ancor più i saggi.
    Ma, aspettate! non vi pareva che, senza andarmela a cercare,  i suddetti scacchi non spuntassero fuori anche lì...
    L'ultima è sulle pagine di un piccolo libro che segue le tracce del Romanzo Storico dal titolo "I dodici abati di Challant", di Laura Mancinelli. E' un giallo di ambientazione storica: giallo perché si succedono una dopo l'altra le morti degli abati, storico per il fatto che è ambientato nel Medioevo.
    I 12 monaci hanno avuto l’incarico di sorvegliare il duca Franchino di Mantova che ha l’obbligo della castità a seguito di un testamento...
    
    
    Castello de Ussel, Chatillon,Valle d'Aosta
    foto Concorso Fotografico Italiano: http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/104836
    
    
    Il vecchio marchese Alfonso di Challant, vissuto alla fine del XIII secolo, voleva vigilare anche dopo la morte sulla virtù del  suo vedovo genero, il Duca Franchino, chiamato alla successione, divenuto per questo prigioniero fra le isolate mure di un Castello arroccato tra le montagne, a me tanto care, della Valle d'Aosta....
    Si mise quindi a giocare infinite partite a scacchi.....  
    ahahaha, no non è proprio andata così.
    In realtà il Duca, un uomo esile, biondo, dai begli occhi azzurri, era più portato a comporre canzoni sulla viola....
    e durante il susseguirsi delle tragiche morti dei suoi custodi, diviene un personaggio secondario, giàcche nell'arco della storia si alternano diversi personaggi, i quali vengono alla ribalta man mano che gli abati muoiono uno dopo l'altro. Così troviamo l'arrivo di  inaspettati visitatori come il mercante veneziano, l'astrologo, il filosofo, l'inventore, il trovatore, Goffredo da Salerno, un bambino di nome Cicco, il gatto Mirò, Venafro l'erboraio, la pretessa,  nonché la giovane vedova Marchesa Bianca di Challant, residente al castello insieme alla sua dama Madonna Maravì.
    E' quest'ultima la protagonista di una bizzarra vicenda che ci riguarda, visto che vogliamo parlare di scacchi....
     


    immagine web: Parmigianino: La schiava turca, 1532-34Olio su tavola,
     68x53 cm - Galleria Nazionale di Parma
    (La donna riprodotta in questo celebre dipinto è in realtà una schiava e il quadro risale a un altro periodo storico, ma mi è piaciuta per la somiglianza con madonna Maravì in alcune delle sue cartteristiche fisiche e per il vestito rosso anche se di semplice fattura).

    Madonna Maravì proveniva dalla corte Angioina di Napoli. Aveva dei bellissimi capelli ricci ramati ed era   follemente innamorata di Messer Goffredo da Salerno, un illustre medico giunto ospite al castello dei Challant.
    Decise di sedurlo con una delle più grandi arti che una donna come lei potesse imparare a corte: no, non si tratta dell'arte di giuocare a scacchi, ma bensì della intrigante arte dei giochi d'amore e delle strategie della sensualità...
    Per l'occasione indossò un cangiante vestito "di raso rosso ciliegia, bordato allo scollo e alle maniche che terminavano ampie ed aperte, di un sottile giro di candido ermellino"...
    "La luce del vestito, il rosso dei capelli e il candore del collo e del seno che generosamente appariva dall'ampia scollatura", non bastarono per fare cascare nelle sublimi reti messer Goffredo, che persino la schivava...
    Madonna Maravì dopo lunghi e vani tentativi di seduzione si ammalò gravemente, i suoi occhi rossi e gonfi, i capelli trasandati e la bocca dalle labbra screpolate denunciavano la sua sofferenza a causa del crudele mal d'amore...
    E quindi, che c'entrano gli scacchi, direte?
    Beh, la giovane Madonna Maravì li usa,  non come letale arma di seduzione, ma come vera arma letale!
    Accecata dalla rabbia, l'ira e l'esasperazione per l 'amore non corrisposto, con uno scatto imprevedibile scaglia dalla finestra di una delle sale del Castello, la grossa torre della scacchiera verso un uomo che passeggiava nel chiostro innevato del castello e che sembrava essere messer Goffredo, uccidendo invece uno dei dodici abati di Challant...
    Più sconvolgente e oscura è la storia di questi enormi pezzi di scacchi. Questi vengono portati a corte da una famosa pretessa, giunta al Castello per esorcizzare il camino, considerato il covo dei demoni dopo la morte di un altro dei dodici abati, solito sedersi su una panca in cucina per godere del tepore del fuoco e che viene trovato ucciso, colpito da una grossa padella cadutagli addosso! (paura heee)
    In cambio del fosco lavoro, la pretessa chiede alla marchesa di ospitare Goffredo da Salerno (ecco come era finito lì), un medico desideroso di continuare in tranquillità i suoi studi, senza paura di essere per questo dichiarato eretico. Inoltre, le chiede di prendersi cura di un piccolo bambino orfano; come mostra di ringraziamento la pretessa dona anche i pezzi di una scacchiera gigante, uno splendido dono, tanto desiderato da sempre dalla marchesa.



    foto web:  Lucas van Leyden, olio su tela.
    " The fortune teller "

    Doveva essere lento lo scorrere dei giorni alla corte di Challant e mentre l'autunno cedeva all'inverno nel Castello si accendevano i lumi e si cercava di scacciare la noia in tutti modi: giocando a dadi, a scacchi, si suonavano canzoni e si discorreva...
    Forse per questa ragione vi era nel cuore della Marchesa il grande desiderio di possedere tale meraviglia:

    " -Ho udito dire,- disse la marchesa,- che un artigiano di Francia scolpisce i più bei pezzi degli scacchi che mai si sian veduti. Li scolpisce in ebano e in legno di rosa, e son sì grandi che quasi uguaglian la persona umana, e per scacchiera si usa il giardino, o la terrazza o il più grande salone del Castello.
    -Sarebbe assai bello, madonna, se cotali scacchi noi potessimo avere, - disse il duca,- e giuocar con essi come persone umane. Noi dovremmo, - soggiunse volgendosi a Venafro,- appena le strade si potran percorrere a cavallo, andare a cercar codesti scacchi ove sia, fosse anche in Francia.
    -Ed io ho udito,- interviene madonna Maravì, -che assai splendidi giuochi di birilli si fanno in una città chiamata Arezzo,che assai lungi si trova, oltre Pò e Apennino. Ho udito dire che un artigiano assai famoso scolpisce quei bersagli di fattezze umane, e di aspetto e di misura, si che dirle si può a chi il bersaglio deve assomigliare- . E sì dicendo madonna Maravì, che veniva della corte Angioina di Napoli, scuoteva sorridendo i ricci rossi che, raccolti alla sommità del capo, scendevano a ciocche lungo il collo.
    I signori furono tutti d'accordo che non appena fondesse un pò la neve, si  manderebbe qualcuno ad Arezzo e in Francia per fornire la corte di quelle meraviglie"....


    Non posso che immaginare la sorpresa della marchesa davanti al bellissimo regalo fattogli dalla pretessa, il suo grido di giogia e le sue mani sulla bocca quasi a soffocare lo stupore mentre toccava i pezzi di fine fattura e di così grandi dimensioni che raggiungevano ognuno il mezzo metro d'altezza...!
    In questo romanzo, alla morte dell'ultimo abate, il Castello viene distrutto da un incendio e i vecchi sudditi sono liberi di andare dove vogliono, come soprattutto il Duca di Mantova che rimane libero da ogni catena impostagli:
     "La marchesa rivolta alle dame, ai contadini, disse: -se qualcuno dei nostri amici, venendo a cercarci, chiederà del castello di Challant, dite che non esiste più. Ma ditegli che noi esistiamo ancora e che se vuole potrà trovarci, in qualche parte di questa valle"
     Non mi chiedete il perchè, io a momenti sento di dover tornare nelle austere terre valdostane prima che l'inverno copra tutte le vallate,  nella speranza di trovarle "ancora fiorite di quei delicatissimi fiori indaco-rosati che traggono vita dal piccolo bulbo biancastro profondamente infisso nel terreno"...
    Voglio vedere il loro  "rarissimo colore che domina i pascoli in autunno" trovare nella loro magia i giorni lieti , spensierati a volte ingenui dei castellani di Challant...

    martedì 25 settembre 2012

    il viaggiatore scacchista

    
     La falaise d'Aval, Etretat Normandia
    

    Ciao!  vogliamo dedicare questa bella cartolina e rendere grazie a tutti voi che ci avete seguito nonostante la nostra lunga assenza e anche a tutti coloro che sono capitati qui per caso... (questo non fa differenza perché sicuramente cercavate qualcosa che parli seriamente di scacchi e questo non può che farci un piacere immenso! ), ebbene vi sarete accorti della leggerezza delle storie, di non essere sul sito giusto, hehehe...
    Anche se è da molto che non dedico un po' del  mio tempo per raccontarvi del profondo legame che ha mio marito con gli scacchi, non posso fare a meno di testimoniare la ricorrente presenza che questi hanno nella nostra vita.
    Sono molto contenta di essere tornata a casa dopo un viaggio di 6,300 Km, e constatare che mio marito Massimo è una persona che ama veramente gli scacchi e ne sente la mancanza.
    Non che non lo sapessi già, e non credo non si sia divertito a girare un po' per il mondo, anche in assenza di loro, ma appena rientrati vedevo quasi divertita il suo bisogno di soffocare l' imminente crisi di astinenza...
    Non parlo poi di quelle occasioni  d'oro che ha avuto appena trovate le zone free Wi Fi  ! dovunque ci trovassimo ha provato a seguire i risultati del Torneo di Dortmund (vinto da Caruana!) .
    Come saprete questo è il  più forte torneo tedesco e uno tra i più importanti eventi internazionali, in quanto molti tra i più forti giocatori di scacchi al mondo si affrontano in questa sede. Per la cronaca, Vladimir Kramnik, è stato vincitore di dieci edizioni di questo torneo.
    Beh, diciamo che tutto ciò mi regala tanta allegria, tutto questo fa parte del suo carattere, ed è bello quando ci penso perché forse non esiste una passione così pulita, colta e che nobilita un uomo quanto fanno gli scacchi.
    Ho sempre amato i silenzi e la tranquillità che mi trasmettono gli scacchi, corrispondono al modo di essere di mio marito, ma amo anche la loro mancata presenza perché fa affiorare in Massimo un altro suo lato, quasi inaspettato: il grande spirito d'avventura che fa di lui il migliore compagno di viaggio.
    Non potrò mai dimenticare questa esperienza accanto ai nostri ragazzi, è stato un grande percorso attraverso la storia e la cultura...
    Come faccio a scordare la luce dorata che  illuminava i nostri spensierati ed infiniti pomeriggi...
    le interminabili passeggiate lungo il bagnasciuga dei freddi mari del Nord...
    quel candore tenue che colorava soavemente le dune di fini sabbie bianche, piene di splendide conchiglie marmoree e di cespugli spettinati, rimpiendo di un bagliore incredibile quei verdissimi paesaggi costieri, tanto diversi dai frastagliati e rocciosi scorci  mediterranei...



    ... sono davvero unici i colori del cielo della Normandia!
    E' il suono squarciante e suggestivo del verso dei gabbiani in volo sopra i tetti di Dieppe, un acuto...
    Molto stridente, è come un forte grido che ricorda il fatto di trovarsi in una città di porto, una città marinara.
    Si, perchè qua è tutto così diverso, così immutato, così unico, tutto è talmente coinvolgente, che a tratti sembra d'immergersi per intero nelle intriganti e vecchie atmosfere delle cittadine medioevali o nei lontani e importanti avvicendamenti storici che accadero in questi luoghi...
    Questi luoghi sembrano appartenere a un'altro universo... tanto da fare scordare che l'aria salmastra che rimpie lo spirito ad ogni respiro, proviene dal soffio del vento che infrange le onde delle vicine spiagge.
    Mentre cammino per gli stretti vicoli ombreggiati, guardo la gran varietà di bellissime costruzioni, molte di loro sfuggite ai terribili bombardamenti della seconda guerra mondiale: alcune maestralmente dipinte, alcune che sono dei veri capolavori di ebanisteria, alcune piu spartane che si rifanno all'antica tradizione normanna, alcune più eleganti di innegabile gusto rinascimentale, alcune più recenti risalenti al periodo post bellico con i loro caratteristici comignoli di mattoni rossi, pieni di muschio, questi hanno impregnato in sé il sapore di una antica Londra....
    ... sento ancora il rozzo accarezzarmi dell'imbattibile vento de la Côte Sauvage,  la freschezza di quell'acqua gelida, il sapore scoppiettante del sidro bretone, della croccante e delicata baguette, l'odore delle ostriche fresche, dei mules frites...
    ... Vedo ancora distese infinite dei vitigni più pregiati, verdi paesaggi da dove proviene il più sofisticato e rinomato champagne, i mulini a vento in mezzo agli spontanei e vasti campi fioriti della Manche, la curiosità di altri turisti e viaggiatori stanchi ma che, come noi, non rinunciano ad entrare nei numerosi e fantastici Castelli e nei gloriosi Giardini della Regione della Loira...
    Impossibile rinunciare a visitare le numerose Notre Dame delle più importanti città centro settentrionali francesi... veri capolavori di ineguagliabile valore artistico.
    Di questo viaggio ricorderò per sempre l'aristocratica Lussemburgo, la scura e rigogliosa belleza della Foresta Nera, i fiabeschi Castelli dell'Austria, l'estasiante vista del Mont Saint Michel, il sapore del burro salato fuso nelle lisce e rotondine caramelle tipiche di quella regione, la più vicina e da me tanto amata Konstanz e soprattuto la deliziosa cucina di Manfred...
    In fine, questa avventura mi lascia piena di gratitudine, perché ci ha permesso di stare insieme come famiglia e di continuare ad avverare il nostro sogno di conoscere il mondo e di incontrare nuova gente, nuovi orizzonti, nuove culture, nuovi sapori, nuovi colori, nuovi......................... nooooooooooo
     NUOVI SCACCHIIIIIIIIIIII  !



    ... almeno so che non è un vampiro, se riflette bene allo specchio!
    in realtà... gli occhi strabiliati sono dovuti all'estasi totale davanti a questa bellissima antica scacchiera.


    questa invece è un'altro pezzo unico, che si trova all'interno del Museo
    del Castello di Cheverny, nella Loira Centrale, pensate apparteneva al Cardinale di Lomenie
    di Breinne, nonché Ministro delle Finanze di Luigi XVI.



    Certo che andare in capo al mondo per trovare "panettoni" a forma di pedoncino,
    abbondanti bandierine a quadretti bianco-nero (praticamente dappertutto!!)
    e che si incrociavano, crudelmente torturando i suoi occhi, e come se non bastasse anche la strada davanti al supermercato era dipinta a scacchiera!!
    ... tutto questo mi fa pensare un po'

    venerdì 9 marzo 2012

    Essere o non essere...




    Il freddo non morde più. E negli angoli più riparati del mio piccolo giardino si intravedono le timide violette con poca voglia di riprendersi, stressate anche loro da questo tempo a dir poco bizzarro. Hanno perso il loro tono luminoso, ma sono sicura che non appena assaggeranno lo stallatico che gli ho già preparato, i cuoricini verdi delle loro foglie riprenderanno quel colore brillante e mi riempiranno di gioia nel veder spuntare un'altra volta ancora i loro piccoli fiori teneramente profumati...



    Quest'anno sono piena di salute, e con piacere riceverò la nuova stagione, desidero tanto spendere le mie forze nel curare questo piccolo giardino e le poche piante rimaste dopo la crudele gelata. Voglio rendere loro omaggio per tutta la gioia che ci procurano durante la bella stagione e tentare con gli attrezzi, il terriccio e tanta pazienza di fargli sapere che sono ancora lì per loro. Spero grandemente nella forza radicale del mio prato che seminai con un impianto che mi costò il doppio della fatica, ma con la convinzione che in caso di necessità questo prato sarebbe diventato così forte da sopravvivere senza il mio aiuto. Così è stato, nonostante penso che sarà contento di sentire le cure che ho in serbo per lui...
    Cercherò di trattenermi nel far pulizie nelle auiole  e sui rami secchi, rischio di estirpare tutto!
    E' difficile da distinguere la passione che ho per le piante. Sono di natura una persona ansiosa e per carattere mi piace avere e fare tutto nella maniera più inmediata, cioè SUBITO. Ahimè la cura del verde richiede il rispetto dei ritmi naturali, che impari a conoscere man mano che ti cimenti nell'ardua arte del giardinaggio. Cercherò di ricordare e comprendere meglio queste regole e mi aprirò alla contemplazione dei piccoli risultati del mio sforzo, trattando di dimenticare quel fioritissimo e stupendo giardino inglese che avevo in mente di realizare all'inizio di questa avventura.

    Massimo preso dello studio degli scacchi in un bellissimo pomeriggio di sole

    Ogni tanto la mia insoddisfazione prevale su tutto pensando a quegli ordinatissimi giardini vicini dove non c'è una foglia fuori posto e tutto sembra disposto a regola d'arte...
    E mi chiedo se non sarebbe stato meglio e meno faticoso predisporre un normale giardino, come questi, con le loro auiole impeccabili contornate di mattoni di tufo che fanno da cornice anche al prato, con l'immancabile  acero rosso e l'abete di natale e quelle odiose piante tutte uguali, uscite in serie dalle coltivazioni dei vivai brianzoli... ?!?
    Non saprei, avrei risparmiato tutta questa fatica nel voler ricreare un angolo segreto, spontaneo, con declinazione nel selvatico?
    A parte la fatica e la insistenza, mi accorgo della mia incapacità a construire le armonie, mi manca quella parte di comprensione del paesaggio che possiedono solo i bravi architetti del verde,
    devo ancora imparare bene le fondamentali tecniche di potatura e ad essere più decisa e spietata nel togliere quelle piante che si ammalano o crescono in modo stentato. Nonostante tutto cercherò di rincuorarmi ricordando i lieti momenti che ho passato sulla panchina all'ombra del prugno, leggendo i miei libri preferiti, sorseggiando una tiepida tazza di tè, accompagnata da quella lieve brezza dei luminosi pomeriggi d'estate....




    Penso spesso ai miei preziosi iris... fiorirano quest'anno?  Sarò ancora degna di ammirare i loro particolari preziosi e loro colori insoliti?
    Senza dubbio questa mia passione  è ben diversa da quella di Massimo, ma penso che lui sarebbe un bravissimo giardiniere. Contrariamente io non potrei mai essere una bravissima scacchista!
    Nonostante ai tempi attuali gli scacchi si possano imparare molto piu facilmente, credo ci voglia una vera passione e predisposizione per giocare.
    Sono molto colpita del fatto che Massimo ieri sera, dopo aver giocato il terzo turno del Campionato Italiano a Squadre contro quelli del Centurini di Genova, mi abbia confessato che non ha più la forza di giocare! ....
    I risultati del CIS per i ragazzi di Ruta sono discreti finora, giacchè Massimo ha pareggiato ieri contro il CM Alan Rodriguez, come Danilo Altieri con il CM Cantoro e un grande Shaby che è riuscito in extremis a salvarsi contro il Maestro Pernigotti. Purtroppo risultato negativo per il nuovo acquisto della squadra di Ruta, il CM Alessandro Almonti che ha perso contro Mauro Berni a causa di una svista clamorosa, lasciando la squadra a un misero punticino dopo due incontri...
     Ma questa volta a quanto pare non c'entrano niente i risultati. Massimo mi spiegava che ciò che gli succede è un fatto puramente fisico: durante le partite semplicemente si stanca moltissimo.
    La situazione sembra preoccupante ...
    Posso solo dire che pensando bene, c'è una cosa che accomuna i suoi scacchi e il mio tentativo di far giardinaggio: non si tratta della fatica, ma bensì della tenacia che dobbiamo avere nella consapevolezza dei cicli di progresso e regresso della natura stessa...

    giovedì 8 marzo 2012

    Le Regine degli Scacchi






    Ciao Scacchiste!
    Ma anche  Mamme, Mogli, Compagne, Amiche e soprattutto Donne. Con questo bellissimo affiche tutto al femminile del European Individual Women's Chess Championship 2012  che si tiene in questo mese in Turchia, volevo augurarvi tanti belle soddisfazioni a proposito delle vostre aspettative scacchistiche.
    In questa ricorrenza volevo raccontarvi l'origine della Festa dell'8 Marzo, ossia il Giorno Internazionale delle Donne che risale al 1908, "quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare.
    In quel giorno, un incendio ferì mortalmente 129 operaie, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro.
    Quindi, L'8 Marzo è il ricordo di quella triste giornata.
    Non è una "FESTA" ma piuttosto una ricorrenza da riproporre ogni anno come segno indelebile di quanto accaduto il secolo scorso."
    Col tempo questa data acquisisce un'importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità".
    Nella attualità questa giornata è dedicata a celebrare l' universo feminile a 360° e noi non possiamo non ricordare che anche nel mondo degli scacchi c'e stato uno suo sviluppo storico in quel che riguarda il ruolo delle donne.
    Fin dal medioevo troviamo che gli scacchi riservavano momenti di piacevole incontro fra nobili cavalieri e le dame delle grandi corti come si può vedere in molti  stupendi dipinti.
    Gli scacchi fanno da tramite fra gli innamorati come racconta il Boccaccio  in una delle sue novelle...





    Si arriva addirittura a considerare gli scacchi como una letale arma di seduzione: Ovidio “consigliava alle cortigiane di Roma, per adescare gli amanti, di apprendere a giocare bene al latronum ludus” un gioco simile agli scacchi, e non dico altro....
     Ma lasciando da parte questa breve, romantica e intrigante immagine che la storia, l'arte e la letteratura, ci propongono sul nobil gioco e il coinvolgimento delle donne, vorrei riportarvi ai giorni nostri.
    La presenza scacchistica femminile attuale prende un altro tono e il suo ruolo è cosi rampante a livello Mondiale da dimostrare che anche in questo ambito si è arrivati a uno sviluppo enorme dal punto di vista della evoluzione del rappporto di parità fra i sessi. Al meno per quel che riguarda la partecipazione.
    Ma non sempre è stato così, guardate questo racconto e le considerazioni che una Campionessa Mondiale ci propone anche per ciò che sono gli aspetti che per Natura differenziano il cervello e la intelligenza dell'uomo e della donna negli scacchi partendo dalla sua importantissima esperienza personale:





    Sicuramente l'esempio più rappresentativo del ruolo delle donne nell'universo degli scacchi è Susan Polgar che sin dalla piccola età ha saputo portare avanti il suo motto "Win with grace, lose with dignity!"
    La Campionessa Mondiale e la prima donna nella storia di questa disciplina a rompere la barriera fra uomo e donna qualificandosi al campionato Mondiale. Tantissimi sono i riconoscimenti  per questa grande donna diventata Ambasciatrice degli Scacchi nel mondo, attualmente direttrice di SPICE (Susan Polgar Institute for Chess Excellence)  nell' Universita del Texas, nonchè promotrice della sua Fondazione in favore degli scacchi.
    Bene, con questo degno essempio di coraggio e intelligenza, vorrei dire a tutte le donne di ricordarsi che in una scacchiera la Donna è un pezzo molto importante e che riesce a muoversi in tutte le direzioni. Beh, un po come le mogli e mamme! ...

    PS (... qualcuno dice che le donne sono la forza del mondo)

    sabato 4 febbraio 2012

    Rinascimento privato


    Bene, è da tanto che non dedico del tempo alle mie ricerche sugli scacchi, dovete scusarmi, sono molto appagata di tutto il bel da fare che ho a casa e a volte sinceramente non ho proprio voglia ...
    Ma in tutto ciò che faccio purtroppo, come ben sapete, gli scacchi sono un elemento ricorrente.
    Pochi giorni fa, mio marito Massimo mi propose di acompagnarlo in una delle sue giornate di lavoro fuori sede, cosi che mi sono trovata a visitare una delle città più affascinati che io abbia mai visto!
    La fredda giornata e la nebbia caratteristica dei paesaggi lacustri mi mostrava Mantova nel suo mistico splendore, si apriva ai miei occhi e mi faceva ricordare le dorate atmosfere di corte descritte in uno dei miei libri preferiti: Rinascimento privato (Maria Bellonci).
    Ero lì, davanti  a quell'affresco quattrocentesco dove una volta " i colori vivacissimi, costumi sfarzosi, cavalcature regali spuntavano sullo sfondo di imponenti castelli di linee merlate" e dove le arti toccavano l'apice rivelando la bellezza proprio lì, fra i muri del Castello e il Palazzo del Tè, "tra concerti e canzoni, tra i fiori della poesia, degli affreschi e delle tele"...
    Visitai tutta la città,  uscii dai musei, chiese, palazzi como quando si esce da una favola, la mia fantasia attraversando i freddi corridoi con i suoi archi ogivali e pareti ornate con i più bei dipinti, costruiva storie popolate di illustri fantasmi...
    Entrai nella Stanza degli sposi e rimasi estasiata della splendida illusione dei particolari mantegneschi, ebbi fiato per visitare uno dietro l'altro i luoghi obbligatori del mio percorso, sono passata di meraviglia in meraviglia. Unico momento di riposo è stato la pausa pranzo in una delle più antiche osterie della città che si trova vicino al Palazzo del Podestà,  Massimo mi raggiunse e attraversammo tenendoci per mano il vicolo dei lattonai.
    Nel pomeriggio il sole scaldava le mura del Castello e i suoi giardini segreti, le strade acciottolate di Piazza Sordello, mi portarono davanti al Lago insieme alla mia l'illusione di intravedere qualcosa  sul fondo che somigliasse alla misteriosa statua di Virgilio...


    Mantova è sensa dubbio una delle città principali del Rinascimento Europeo , grazie alla eredità lasciata dai Gonzaga. Isabella d'Este, Marchesa di Mantova, moglie di Francesco II Gonzaga ebbe in gioventù una educazione di grande impronta culturale:
    "I coniugi furono patroni di Ludovico Ariosto mentre questi stava scrivendo l'Orlando Furioso ed entrambi furono molto influenzati da Baldassare Castiglione, autore de Il Cortigiano, un modello di decoro aristocratico per duecento anni. Fu su suo suggerimento che Giulio Romano venne convocato a Mantova per ampliare il castello ed altri edifici. Sotto gli auspici di Isabella la corte di Mantova divenne una delle più acculturate d'Europa. Tra i tanti importanti artisti, scrittori, pensatori e musicisti che vi giunsero ci furono Raffaello Sanzio, Andrea Mantegna, e i compositori Bartolomeo Tromboncino e Marchetto Cara.


     Isabella venne ritratta due volte da Tiziano, e il disegno di Leonardo da Vinci che la ritrae (preparatorio per un dipinto ad olio mai eseguito) è esposto al Louvre. Fu ella stessa una brillante musicista, e riteneva gli strumenti a corda, come il liuto, superiori ai fiati, che erano associati al vizio e al conflitto; considerava inoltre la poesia incompleta finché non veniva trasposta in musica, e cercò i più abili compositori dell'epoca per tale "completamento"."
    Isabella d'Este è un personaggio storico che ha sempre istigato la mia curiosità, lei donna che "anche quando la storia sembra sopraffarla, se ne esce con le arti della intelligenza, prudenza e dell'equilibrio".
    Ma c'e un aspetto che immaginavo ma confesso non sapevo vero: Isabella, si dedicò al gioco degli scacchi!!!!  tanto che il grande matematico rinascimentale Luca Pacioli (1445c.-1517c.), nel 1499 avendo il re di Francia Luigi XII conquistato il ducato di Milano ed essendo lo stesso Pacioli in compagnia di Leonardo da Vinci fuggito e riparato a Mantova, scrisse e le dedicò il manoscritto De ludo schacorum, detto Schifanoia, opera per secoli ritenuta persa e solo nel 2006 ritrovata presso la biblioteca Coronini Croninberg  di Gorizia dal bibliologo Duilio Contin.


    De ludo scachorum (Sul gioco degli scacchi) è un manoscritto redatto in volgare attorno al 1500. Il manoscritto, dedicato alla marchesa di Mantova, riporta più di cento problemi di scacchi.
    Basandosi sulla lunga frequentazione di Pacioli con Leonardo da Vinci, e sul fatto che quest'ultimo abbia illustrato il volume De divina proportione sempre di Pacioli, alcuni studiosi ipotizzano che lo stesso Leonardo possa aver contribuito all'opera disegnando alcuni dei problemi che appaiono nel manoscritto o alcuni dei pezzi usati negli stessi.
    Il manoscritto ha suscitato molto interesse perché contiene "partiti" giocati alla maniera medioevale e altri secondo la nuova tecnica "a la rabbiosa", introdotta alla fine del quindicesimo secolo.




    E' cosi che, accogliendo le suggestioni di un personaggio così glorioso come il della Signora di Mantova, attesi Massimo ai cancelli del Palazzo Tè, fresco di verdi prati che lo circondano...
    La mia giornata a Mantova finiva e l'incanto e la commozione mi sopraggiunsero incuriosendomi ancor di più, e una volta a casa, mi spinsero a rileggere per seconda volta il romanzo della Bellonci alla ricerca di altri indizi che mi permettessero di guardare al di là della grandezza di questi luoghi, come volendo scoprire i segreti della sua anima, dei suoi silenzi, di quel " pudore che si fa  forma d'arte"....
    Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...