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Vogliamo condividere con Te le nostre "storie di ordinaria quotidianità" Dedichiamo questo spazio a tutti gli "scacchisti per passione" a coloro che senza essere dei campioni mondiali o scacchisti di professione nutrono ugualmente una passione sfrenata per questa disciplina, ai nostri amici dei piccoli circoli con i quali ci divertiamo tantissimo, alle loro famiglie e a chi pur non giocando semplicemente ama questo nobil giuoco...

mercoledì 26 settembre 2012

Perchè


Come corre il tempo!
Mi sono accorta di non aver aggiornato questo blog dall'inizio di questa primavera!!!
E dire che dovrei perché, se non altro, scrivere mi aiuta a migliorare il mio, mai abbastanza buono, italiano...
Molte cose sono successe:  le Olimpiade di Istambul, giocate lo scorso mese, sono state vinte dall'Armenia per la terza volta in quattro anni!  L'Italia è andata comunque molto bene, raggiungendo il miglior piazzamento di sempre. Non possiamo dire la stessa cosa di El Salvador: il mio caro Paese di origine ha realizzato quella che si può forse considerare la peggiore prestazione di sempre... (meglio non citare il posto in classifica...).
Ultimamente poi Caruana ha sconfitto Carlsen al Grande Slam di San Paolo in Brasile (e il giorno successivo ha battuto anche Karjakin!).

La partita dallo storico risultato è questa:
GM Caruana, Fabiano (2773) - GM Carlsen, Magnus (2843)
5th Final Masters Bilbao ESP (1), 2012.09.24
1.e4 e6 2.d4 d5 3.Nc3 Bb4 4.e5 c5 5.a3 Bxc3+ 6.bxc3 Ne7 7.Nf3 Nbc6 8.Bd3 Bd7 9.O-O Qc7 10.Re1 Na5 11.Ng5 Ng6 12.Re3 c4 13.Be2 Nc6 14.Bh5 Nce7 15.Qg4 Ba4 16.Ra2 Nf5 17.Re1 O-O-O 18.Nf3 Kb8 19.h4 Rdf8 20.Qh3 Nge7 21.Qh2 h6 22.Bg4 g5 23.h5 Ng7 24.Nd2 f5 25.exf6 Qxh2+ 26.Kxh2 Rxf6 27.Bf3 Rhf8 28.Nf1 Nef5 29.Bg4 Be8 30.Bxf5 Nxf5 31.Ne3 Nxe3 32.Bxe3 Bxh5 33.Kg3 Bg6 34.Rb2 h5 35.f3 g4 36.Bg5 Rf5 37.f4 Re8 38.Re2 Kc7 39.Rb1 Rf7 40.Rh1 Rh7 41.Kf2 Kb6 42.g3 Ka5 43.Ke3 Bf5 44.Kd2 Rc8 45.Bh4 Rd7 46.Rb1 Rc6 47.Ree1 Rb6 48.Rxb6 Kxb6 49.Rb1+ Kc7 50.Kc1 Rd6 51.Kb2 Rb6+ 52.Kc1 Ra6 53.Kb2 Be4 54.Bg5 Kd7 55.Bh4 Ke8 56.Ka2 b6 57.Kb2 Kf7 58.Re1 b5 59.Rb1 Kg6 60.Re1 Kf7 61.Ra1 Rb6 62.Rb1 Kg6 63.Kc1 Ra6 64.Kb2 Kf5 65.Re1 Rb6 66.Rb1 a5 67.Kc1 Bg2 68.Kd2 Ke4 69.Re1+ Kf3 70.Re2 b4 71.axb4 axb4 72.Re3+ Kf2 73.Re2+ Kf3 74.Re3+ Kf2 75.Re2+ Kg1 76.Re1+ Kh2 77.cxb4 Rxb4 78.Rxe6 Be4 79.Rxe4 dxe4 80.f5 Kg2 81.Ke3 Rb2 82.d5 Rxc2 83.d6 c3 84.d7 Rd2 85.d8=Q Rxd8 86.Bxd8 h4 87.gxh4 g3 88.f6 c2 89.Kd2 e3+ 90.Kxc2 e2 91. Ba 1-0.

Dopo questa parentesi  "fra le alture "... posso essere contenta anche per risultati di Massimo negli ultimi giorni, che nel suo piccolo ha portato nuove targhe e coppe a casa, che adesso sono lì, sulle librerie, ad accrescere la nostra ormai numerosa collezione... ( sono meno contenta quando devo spolverare! )
Per tutto l'altro sono qua, con la mia incostanza, e siccome a causa di questa mi risulta difficile apprendere qualcosa di nuovo (intendo sugli scacchi) per intrattenermi cerco d'imparare qualcosa attraverso l'unica attività che davvero mi piace: leggere. Adoro la narrativa, e ancor più i saggi.
Ma, aspettate! non vi pareva che, senza andarmela a cercare,  i suddetti scacchi non spuntassero fuori anche lì...
L'ultima è sulle pagine di un piccolo libro che segue le tracce del Romanzo Storico dal titolo "I dodici abati di Challant", di Laura Mancinelli. E' un giallo di ambientazione storica: giallo perché si succedono una dopo l'altra le morti degli abati, storico per il fatto che è ambientato nel Medioevo.
I 12 monaci hanno avuto l’incarico di sorvegliare il duca Franchino di Mantova che ha l’obbligo della castità a seguito di un testamento...


Castello de Ussel, Chatillon,Valle d'Aosta
foto Concorso Fotografico Italiano: http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/104836


Il vecchio marchese Alfonso di Challant, vissuto alla fine del XIII secolo, voleva vigilare anche dopo la morte sulla virtù del  suo vedovo genero, il Duca Franchino, chiamato alla successione, divenuto per questo prigioniero fra le isolate mure di un Castello arroccato tra le montagne, a me tanto care, della Valle d'Aosta....
Si mise quindi a giocare infinite partite a scacchi.....  
ahahaha, no non è proprio andata così.
In realtà il Duca, un uomo esile, biondo, dai begli occhi azzurri, era più portato a comporre canzoni sulla viola....
e durante il susseguirsi delle tragiche morti dei suoi custodi, diviene un personaggio secondario, giàcche nell'arco della storia si alternano diversi personaggi, i quali vengono alla ribalta man mano che gli abati muoiono uno dopo l'altro. Così troviamo l'arrivo di  inaspettati visitatori come il mercante veneziano, l'astrologo, il filosofo, l'inventore, il trovatore, Goffredo da Salerno, un bambino di nome Cicco, il gatto Mirò, Venafro l'erboraio, la pretessa,  nonché la giovane vedova Marchesa Bianca di Challant, residente al castello insieme alla sua dama Madonna Maravì.
E' quest'ultima la protagonista di una bizzarra vicenda che ci riguarda, visto che vogliamo parlare di scacchi....
 


immagine web: Parmigianino: La schiava turca, 1532-34Olio su tavola,
 68x53 cm - Galleria Nazionale di Parma
(La donna riprodotta in questo celebre dipinto è in realtà una schiava e il quadro risale a un altro periodo storico, ma mi è piaciuta per la somiglianza con madonna Maravì in alcune delle sue cartteristiche fisiche e per il vestito rosso anche se di semplice fattura).

Madonna Maravì proveniva dalla corte Angioina di Napoli. Aveva dei bellissimi capelli ricci ramati ed era   follemente innamorata di Messer Goffredo da Salerno, un illustre medico giunto ospite al castello dei Challant.
Decise di sedurlo con una delle più grandi arti che una donna come lei potesse imparare a corte: no, non si tratta dell'arte di giuocare a scacchi, ma bensì della intrigante arte dei giochi d'amore e delle strategie della sensualità...
Per l'occasione indossò un cangiante vestito "di raso rosso ciliegia, bordato allo scollo e alle maniche che terminavano ampie ed aperte, di un sottile giro di candido ermellino"...
"La luce del vestito, il rosso dei capelli e il candore del collo e del seno che generosamente appariva dall'ampia scollatura", non bastarono per fare cascare nelle sublimi reti messer Goffredo, che persino la schivava...
Madonna Maravì dopo lunghi e vani tentativi di seduzione si ammalò gravemente, i suoi occhi rossi e gonfi, i capelli trasandati e la bocca dalle labbra screpolate denunciavano la sua sofferenza a causa del crudele mal d'amore...
E quindi, che c'entrano gli scacchi, direte?
Beh, la giovane Madonna Maravì li usa,  non come letale arma di seduzione, ma come vera arma letale!
Accecata dalla rabbia, l'ira e l'esasperazione per l 'amore non corrisposto, con uno scatto imprevedibile scaglia dalla finestra di una delle sale del Castello, la grossa torre della scacchiera verso un uomo che passeggiava nel chiostro innevato del castello e che sembrava essere messer Goffredo, uccidendo invece uno dei dodici abati di Challant...
Più sconvolgente e oscura è la storia di questi enormi pezzi di scacchi. Questi vengono portati a corte da una famosa pretessa, giunta al Castello per esorcizzare il camino, considerato il covo dei demoni dopo la morte di un altro dei dodici abati, solito sedersi su una panca in cucina per godere del tepore del fuoco e che viene trovato ucciso, colpito da una grossa padella cadutagli addosso! (paura heee)
In cambio del fosco lavoro, la pretessa chiede alla marchesa di ospitare Goffredo da Salerno (ecco come era finito lì), un medico desideroso di continuare in tranquillità i suoi studi, senza paura di essere per questo dichiarato eretico. Inoltre, le chiede di prendersi cura di un piccolo bambino orfano; come mostra di ringraziamento la pretessa dona anche i pezzi di una scacchiera gigante, uno splendido dono, tanto desiderato da sempre dalla marchesa.



foto web:  Lucas van Leyden, olio su tela.
" The fortune teller "

Doveva essere lento lo scorrere dei giorni alla corte di Challant e mentre l'autunno cedeva all'inverno nel Castello si accendevano i lumi e si cercava di scacciare la noia in tutti modi: giocando a dadi, a scacchi, si suonavano canzoni e si discorreva...
Forse per questa ragione vi era nel cuore della Marchesa il grande desiderio di possedere tale meraviglia:

" -Ho udito dire,- disse la marchesa,- che un artigiano di Francia scolpisce i più bei pezzi degli scacchi che mai si sian veduti. Li scolpisce in ebano e in legno di rosa, e son sì grandi che quasi uguaglian la persona umana, e per scacchiera si usa il giardino, o la terrazza o il più grande salone del Castello.
-Sarebbe assai bello, madonna, se cotali scacchi noi potessimo avere, - disse il duca,- e giuocar con essi come persone umane. Noi dovremmo, - soggiunse volgendosi a Venafro,- appena le strade si potran percorrere a cavallo, andare a cercar codesti scacchi ove sia, fosse anche in Francia.
-Ed io ho udito,- interviene madonna Maravì, -che assai splendidi giuochi di birilli si fanno in una città chiamata Arezzo,che assai lungi si trova, oltre Pò e Apennino. Ho udito dire che un artigiano assai famoso scolpisce quei bersagli di fattezze umane, e di aspetto e di misura, si che dirle si può a chi il bersaglio deve assomigliare- . E sì dicendo madonna Maravì, che veniva della corte Angioina di Napoli, scuoteva sorridendo i ricci rossi che, raccolti alla sommità del capo, scendevano a ciocche lungo il collo.
I signori furono tutti d'accordo che non appena fondesse un pò la neve, si  manderebbe qualcuno ad Arezzo e in Francia per fornire la corte di quelle meraviglie"....


Non posso che immaginare la sorpresa della marchesa davanti al bellissimo regalo fattogli dalla pretessa, il suo grido di giogia e le sue mani sulla bocca quasi a soffocare lo stupore mentre toccava i pezzi di fine fattura e di così grandi dimensioni che raggiungevano ognuno il mezzo metro d'altezza...!
In questo romanzo, alla morte dell'ultimo abate, il Castello viene distrutto da un incendio e i vecchi sudditi sono liberi di andare dove vogliono, come soprattutto il Duca di Mantova che rimane libero da ogni catena impostagli:
 "La marchesa rivolta alle dame, ai contadini, disse: -se qualcuno dei nostri amici, venendo a cercarci, chiederà del castello di Challant, dite che non esiste più. Ma ditegli che noi esistiamo ancora e che se vuole potrà trovarci, in qualche parte di questa valle"
 Non mi chiedete il perchè, io a momenti sento di dover tornare nelle austere terre valdostane prima che l'inverno copra tutte le vallate,  nella speranza di trovarle "ancora fiorite di quei delicatissimi fiori indaco-rosati che traggono vita dal piccolo bulbo biancastro profondamente infisso nel terreno"...
Voglio vedere il loro  "rarissimo colore che domina i pascoli in autunno" trovare nella loro magia i giorni lieti , spensierati a volte ingenui dei castellani di Challant...

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