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Vogliamo condividere con Te le nostre "storie di ordinaria quotidianità" Dedichiamo questo spazio a tutti gli "scacchisti per passione" a coloro che senza essere dei campioni mondiali o scacchisti di professione nutrono ugualmente una passione sfrenata per questa disciplina, ai nostri amici dei piccoli circoli con i quali ci divertiamo tantissimo, alle loro famiglie e a chi pur non giocando semplicemente ama questo nobil giuoco...

venerdì 6 maggio 2011

"Il diamante di as-Suli"



No, non è il tema di un nuovo romanzo letterario. Dal nome inequivocabilmente arabo sicuramente avrete già capito che vi racconterò qualcosa che ha a che vedere con il Medio Oriente.
Gli scacchi e l'Islam sono nati nello stesso periodo, documenti del tempo testimoniano che lo shatranj, l'antico antenato degli scacchi moderni era parte integrante della cultura musulmana. E nonostante venissero ripetutamente proibiti, il giuoco venne molto praticato in restrizione di condizioni, come ad esempio: non si doveva mettere nessuna posta in palio, non doveva avere nessuna interferenza con i doveri religiosi, rabbia e uso di linguaggio improprio erano severamente vietati, non si poteva giuocare in pubblico e soprattutto nessun pezzo doveva rappresentare qualsivoglia immagine, in diretta conseguenza dell'interdizione coranica.
C'è da dire che già allora "gli scacchi erano un modello di riferimento da giustificare una intera vita di studio. Da documenti storici risulta che esisteva un gruppo di accademici e professionisti dedito allo studio delle aperture e dei finali di partita e che scrissero  manuali di approccio strategico al gioco (ora si parla di teoria degli scacchi). Questi giocatori erano conosciuti come aliyat, il massimo livello, ossia i moderni grandi maestri"
Dicono che esiste un manoscritto risalente al 840 scritto da un grande aliyat, Kitab ash Sharanj,  dove per la prima volta vengono presentati degli autentici problemi di scacchi. Il documento non risulta rintracciabile ma viene citato da altri testi medievali arabi.
Beh, come ben immaginerete, il mio interesse non va al di là di ficcare il naso in questo tipo di racconti di interesse storico che riguardano gli scacchi. Dio mi liberi da inciampare nei classici problemi di scacchi, complicati fino all'esasperazione e per molti di voi incredibilmente facili!
Un esperto in questo tipo di incipit, Vladimir Nabokov, dice che "negli scacchi la vera battaglia non è tra il Bianco e il Nero, ma tra chi ha elaborato un problema e l'ipotetico risolutore, al punto che un problema scacchistico va valutato dal numero di tentativi fatti per risolverlo. Aperture ingannevoli, false piste, linee di gioco illusorie sono tutte trappole preparate con amorevole cura nell'esplicito intento di portare il solutore fuori strada".
Alcuni problemi scacchistici sono particolarmente difficili anche per analisti navigati, e rimangono irrisolti nel tempo prima di svelare la loro chiave segreta. Nel IX secolo un maestro arabo, as-Suli, elaborò un problema scacchistico particolarmente difficile che sembra nessuno sia stato mai in grado di risolvere. Il problema divenne talmente impenetrabile che fu noto come "Il diamante di as-Suli" .
"nessuno sulla terra è stato mai in grado di risolverlo, a meno che non avesse ricevuto istruzioni da me personalmente"...
Son passati un migliaio di anni, ma sembra che in ogni epoca si rinnovasse il tentativo di trovare la soluzione mai svelata dal suo perfido propositore....
Non abbiamo traccia della soluzione, nè del problema ...
Ma se volete addentrarvi nella risoluzione di qualcosa di enigmatico e misterioso clickate questo link: http://soloscacchi.altervista.org/?p=20389
Troverete un interessante racconto giallo, ambientato in una bellissima località montana di Torino dove il nostro amico Riccardo Vinciguerra fa da protagonista insieme alla squadra di redazione di una importante rivista scacchistica digitale, diventando a loro volta presunti sospetti di un macabro omicidio..
Provate a risolvere tramite la seguente pista in chiave di lettura ‘Fen’… Un codice per descrivere la posizione dei singoli pezzi di una partita a scacchi  il susseguirsi delle vicende e trovate per favore il colpevole della morte della povera Loulou:

8/8/8/6p1/5pP1/p4PpK/1p4PB/kB6 w – - O 1”

Se non riuscite perchè avete scarse doti analitiche quanto le mie, godetevi il racconto che merita un sincero applauso per Riccardo e le sue capacità letterarie. Il nostro amico non è solo un bravo scrittore, scacchista e ideatore di una divertentissima striscia comica "La striscia di Mongo" http://soloscacchi.altervista.org/?p=19280 ma anche un artista del teatro, un Cantapoesie:



Grazie Comandante e hasta la victoria siempre!

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