Benvenuti nel nostro blog!

Vogliamo condividere con Te le nostre "storie di ordinaria quotidianità" Dedichiamo questo spazio a tutti gli "scacchisti per passione" a coloro che senza essere dei campioni mondiali o scacchisti di professione nutrono ugualmente una passione sfrenata per questa disciplina, ai nostri amici dei piccoli circoli con i quali ci divertiamo tantissimo, alle loro famiglie e a chi pur non giocando semplicemente ama questo nobil giuoco...

lunedì 3 ottobre 2011

Bisogna saper perdere!

20 Settembre 1910

<<Finalmente! Non potevo più. Il signor Sandalio è arrivato al circolo alla sua ora consueta, spaccando il minuto, molto presto; ha preso il caffè frettolosamente, di corsa, si è seduto davanti al suo tavolino di scacchi e si è messo ad aspettare il compagno. Non veniva. Ed il signor Sandalio con un'espressione di vaga angoscia, guardava nel vuoto. Mi faceva pena. Mi faceva cosi pena che non ho potuto controllarmi e mi sono avvicinato a lui.
"Evidentemente il suo compagno non viene oggi" gli ho detto.
"Così pare" mi ha risposto.
"Ed allora, se permette, e fino a quando non arriva, posso fare io la partita. Non sono un grande giocatore, però l'ho vista giocare e credo che non si annoierà con me..."
"Grazie" ha aggiunto.
Credevo che non accettasse nella speranza di veder arrivare il suo solito compagno, pero non l'ha fatto. Ha accettato la mia offerta, ma non mi ha domandato, com'è naturale in lui, chi fossi. Era come se io non esistessi veramente come persona independente da lui. Però lui, sì che esisteva per me... Ossia, immagino. Quasi non si degnò di guardarmi; guardava la scacchiera. Per il signore Sandalio, i pedoni, gli alfieri, i cavalli, le torri, le regine ed i re degli scacchi hanno più anima delle persone che li maneggiano. E forse ha ragione.
 Gioca abbastanza bene, con sicurezza, senza troppa lentezza, senza discutere nè ritirare le giocate, non gli si ode dire altro che "Scacco". Gioca, te l'ho scritto l'altro giorno, come se compisse un rito religioso. Ma no, anzi come chi crei una silenziosa musica religiosa.
Il suo gioco è musicale. Tocca i pezzi come se sfiorasse un'arpa.
E persino mi par di sentire il suo cavallo, nitrire  - questo mai-  ma respirare musicalmente quando dà scaccho. E' come un cavallo alato. Un Pegaso. E come si posa sulla tavola! Non salta, vola.
E quando gioca la regina? Pura musica.
Mi ha vinto, e non perchè giochi meglio di me, ma perchè lui unicamente giocava, mentre io mi distraevo nell'osservarlo.
Non so perchè immagino che non debba essere un uomo molto intelligente, tuttavia penso che metta tutta la sua intelligenza, anzi tutta l'anima, nel gioco.>>

Miguel De Unamumo
 


Amore mio non avere dubbi,
io non ignoro la crudeltà del gioco che si svolge sulla scacchiera.
Resisti finche intelligenza e anima possano arginare le nostre spetralli veglie...
ti amo

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il tuo commento!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...