Anche se non si conosce esattamente l'origine degli scacchi, nel VI secolo secondo alcune fonti esisteva in India un gioco molto simile chiamato Chaturanga, che significa 4 forze ovvero i 4 membri che componevano un esercito (fanteria, cavalleria, elefanti e carri).
Il Chaturanga è considerato l'antenato più diretto degli attuali scacchi.
Tutti sapiamo bene o male come è composta una scacchiera ai tempi d'oggi e quali sono le regole del gioco. Un tavolo con 64 caselle dove si scontrano due avversari che simulano la posizione che gli eserciti occupavano prima di una battaglia. E il cui obiettivo principale è infliggere lo scacco al contendente, che simbolicamente vuol dire la morte del Re.
I "due eserciti" contendenti si differenziano fra di loro per il colore dei pezzi .
Si dice che i colori dei pezzi siano stati dati in rappresentazione delle mitiche guerre Indù fra Arios (pelle chiara) e Dràvidas (pelle scura). Gli attaccanti erano gli Arios ed è per questo che il bianco muove sempre per primo all'inizio della partita.
Da quì tradizionalmente gli scacchi sono bianchi e neri. Nella attualità molti sono i designer di scacchiere che fanno sfoggio della propria creatività creando modelli di colori sgargianti, accontentando così anche il gusto più personale e inconsueto dei committenti:
Queste sono alcune idee di colorazione proposte da un giovane team della Val Gardena
la cui tecnica di elaborazione del legno è stata tramandata da ben cinque generazioni.
Offrono set di scacchi e figure di pezzi singoli di magnifica fattura realizzati in legno di Tek dell'Indonesia:
Personalmente preferisco rimanere nella tradizione, magari con un set più discreto (sempre in Tek) di bellissima fattura come questo e dove si possono apprezzare il colore e le venature natuali del legno.
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